Bambola con arti snodabili
Gran parte delle attività ludiche dei bambini romani era improntata sull'imitazione delle imprese dei grandi e nei giochi di gruppo questo dava spazio all'inventiva dei piccoli, i quali s’improvvisavano attori e mettevano in scena vere e proprie parate militari (infatti la preferenza era data all'imitazione di gesta belliche). I ragazzi delle classi più elevate disponevano invece di veri e propri giocattoli commissionati dai loro genitori a esperti artigiani; come i cerchi (orbis, trochus) da far correre con la bacchetta (clavis), trottole (turbo), carrettini a forma di animale con ruote, bambole (pupae) ecc.
Uno dei giocattoli più diffusi era il carrettino, una biga in miniatura , che poteva essere: piccola, che veniva legata ad animali di piccole dimensioni (molto spesso i trascinatori erano dei malcapitati topi che per lo spavento trascinavano il carrettino dando luogo ad una vera e propria corsa di bighe impazzite ) oppure grande, in modo tale che il bambino potesse guidarla lui stesso e di solito era trascinata da una pecora, una capra, un cane e alcune volte da un'altro amico che si prestava a fare le veci del cavallo.
Altri giochi, di origine greca, erano: l'altalena, l'aquilone, acchiappino e mosca cieca.